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Sistema di supporto alle decisioni cliniche nella prescrizione e nella somministrazione della terapia farmacologica.

Un Sistema di Supporto alle Decisioni Cliniche(SSDC) può essere inteso come un software progettato per aiutare direttamente o indirettamente a prendere decisioni in una situazione dove le caratteristiche di un particolare paziente sono incrociate a un database computerizzato di dati (e conoscenze) con lo scopo di generare una valutazione specifica per quel paziente, oppure di produrre specifiche raccomandazioni che vengono offerte al clinico per suggerimento e consiglio.

In ambito prescrittivo, il medico utilizza il software come strumento di controllo per le eventuali interazioni tra farmaci o dei farmaci con alimenti e/o principi fitoterapici. Le informazioni delle interazioni o delle allergie sono documentate da fonti bibliografiche certe, referenziate per autore, sintetizzate e personalizzate (a seconda dell’ambito di utilizzo).

In ambito somministrativo, l’incrocio dell’anagrafica del Paziente (eventualmente estesa ad indicatori clinici come peso, altezza e BMI oppure con indicatori farmaco genomici) con la referenziazione delle fonti e con i dati di altre terapie assunte dallo stesso, generano un sistema chiaro ed immediato di allarmi il cui effetto principale è la chiara riduzione del Rischio Clinico.

Nell’ambito della Prescrizione e Somministrazione di Cura Farmacologica al Paziente. Il SSDC dovrà:

  • In ambito prescrittivo
    1. fornire informazioni circa le interazioni tra farmaco/farmaco, farmaco/cibo e farmaco/alcolici ed il relativo livello di rischio nella Somministrazione al Paziente;
    2. fornire informazioni circa le potenziali allergie alla terapia farmacologica (Reazione Avversa al Farmaco – d’ora in avanti RAF), partendo dalle allergie note del Paziente.

 

  • In ambito somministrativo
    1. fornire informazioni in tempo reale e tramite opportuni allarmi, circa i rischi collegati alla interazione dei differenti farmaci somministrati (reazioni farmaco/farmaco, farmaco/cibo e farmaco/alcolici);
    2. fornire informazioni in tempo reale e tramite opportuni allarmi circa i rischi collegati alla RAF di tutti i farmaci somministrati in Terapia oppure dei farmaci in Terapia con l’assunzione di prodotti fitoterapici, partendo dalle allergie note del Paziente.

 

Il SSDC proposto sarà sviluppato su principi di interoperabilità ed integrazione basati sulle assunzioni elencate di seguito, ossia dovrà:

  • Contenere una Base di Dati del Farmaco referenziata su scala mondiale;
  • Integrare una Base di Dati del Farmaco italiana, referenziando principi attivi, molecole e nome commerciale;
  • Rimandare alle monografie scientifiche che forniscono prova delle interazioni o delle allergie;
  • Garantire l’interoperabilità tramite l’adozione di Vocabolari Specifici ovvero:
    1. ICD-9-CM, ICD-10-CM, ICD-10-PCS, ICD-10-CA, SNOMED CT per la Classificazione delle Malattie;
    2. RxNorm e FDA UNII per la Classificazione delle Allergie;
    3. RxNorm, CVX, MVX, AIFA per la Classificazione dei Farmaci;
  • Garantire integrazione dei Sistemi di Controllo ed Allarme all’interno del Sistema Informativo Ospedaliero;
  • Fornire la possibilità di differenziare i Sistemi di Controllo ed Allarme a seconda del modulo di Prescrizione o di Somministrazione e differenziando fra tipologia di Operatore che ne fa uso;
  • Fornire la possibilità di personalizzare i Sistemi di Controllo ed Allarme a seconda della tipologia di Reparto proscrittore o somministratore;
  • Garantire la continua aggiornabilità del Sistema;

Tra gli evidenti benefici apportati da un SSDC abbiamo:

  • Integrazione fra healthcare technology e risorse farmacologiche che sono state testate, usate e provate con sicurezza negli ospedali e sistemi sanitari mondiali;
  • Miglioramento della sicurezza del paziente tramite prescrizioni , erogazioni e somministrazioni più sicure;
  • Accesso semplice e veloce del personale medico alle informazioni cliniche attualizzate quotidianamente, settimanalmente o mensilmente;
  • La personalizzazione di tutti gli allarmi per ridurre il cd. “rumore di fondo” degli alert ridondanti, fornendo un’informazione adeguata all’utente;
  • L’interoperabilità tramite l’adozione di linguaggi standard;
  • La disponibilità di materiali didattici progettati per aiutare i pazienti a comprendere meglio la terapia prescritta.

 

 

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